Piccioni

Ieri, mentre aspettavo che mi facessero il tagliando dell'auto, stavo seduto su di una panchina in una specie di 'parchetto' ricavato da una immensa rotonda trafficatissima di auto.
Qua un mondo sommerso impressionante!
Le auto sfrecciavano con a bordo stressati 'marziani' premurosi chissa' di che?
Nel parchetto qualcuno dormiva sulla panchina,
un vecchio su di una sedia a rotelle che poco prima, con assoluta tranquillita' ed indifferenza,  aveva estratto dai suoi cenci luridi, una specie di pene o quello che gli era rimasto e tentato di urinare  'annaffiando' l'erba li vicino alla carrozzella.
A lato del parco, nel recinto per cani, delle signore annoiate osservavano morbosamente le prodezze del loro 'fantastico' cane 
Attente a 'sgridare' i propri occhi,  non dovevano  mostrare che avevano visto il pene di quel poveraccio!
Io che guardavo, da grande presuntuoso, come se fossi fuori dalla scena, venuto da un altro pianeta per osservare, scrutare, e invece ero uno di loro!
Loro osservavano me sulla panchina che di tanto in tanto gettavo biscotti frantumati a piccioni che si azzannavano per beccare il pezzo piu' grande.
Anche i piccioni come noi umani, pensavo!
Nel mezzo del parchetto un sentiero comunicava le due estremita' della rotonda
Molto frequentato da pedoni frettolosi, che passavano fingendo di non vedere quel mondo sporco, odoroso di gente che da troppo tempo si lavava solo con l'acqua della fontana posta sotto l'albero.
Avrebbero giurato che li c'erano solo alberi, erba e una fontanella
Tutto ok!
Normale! 
Dopo qualche ora lo squillo del cellulare.
Mi avvertiva che l'auto era pronta, non ne potevo piu'!
Via  da quello sporco, che ci facevo io la?
Quel mondo non mi appartiene!
Quella gente non esiste, mai vista!
Io sto in un quartiere pulito, che ci facevo la?


 Tratto da 'Pensieri inutili' Michele Scaperrotta

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